MULTI-MEDIA



Report, Le fatiche di Ercole
3 Maggio 2015, Rai Tre
In Italia da decenni è in costruzione una rete ferroviaria ad alta velocità che corre sostanzialmente parallela alla rete ferroviaria esistente; su queste linee circolano treni che fanno poche o pochissime fermate, ideati per raggiungere i 300 km/h e quindi per coprire distanze relativamente “lunghe”. Queste linee dovrebbero avere l'obiettivo di portarci più rapidamente a destinazione, ma questo succede solo se, per un colpo di fortuna, il treno ad alta velocità ferma in prossimità della vostra destinazione (e se potete permettervi il biglietto, chiaramente....).
Per quale motivo non si potevano far passare i treni ad alta velocità sulla rete esistente? Le risposte sono tante, comunque il punto è che i treni ad alta velocità hanno un'alimentazione differente dai treni ordinari, per cui non è possibile che un treno ad alta velocità circoli lì dove passa il treno su cui salgono i comuni pendolari.
La soluzione scelta dai Governi per affrontare le esigenze di mobilità di coloro che fanno molti km tutti i giorni è stata quella, appunto, di costruire una nuova linea sulla quale ovviamente possono circolare solo ed esclusivamente i treni che trasportano passeggeri ad alta velocità. Cogliamo l'occasione tra l'altro, una volte per tutte, per dipanare ogni dubbio in tal senso: non esiste luogo al mondo in cui le merci circolino sulle linee ad alta velocità.
A questo punto possiamo fare due osservazioni: la prima è che la maggior parte degli italiani che va a lavorare con il treno non utilizza l'alta velocità. In termini tecnici si dice che il 94% degli italiani prende il treno regionale, contro il 6% che utilizza il Freccia Rossa. Quindi il primo dato fondamentale è che i Governi italiani hanno speso nel tempo decine di miliardi di € per costruire una nuova rete ferroviaria che rispondesse alle esigenze di mobilità del 6% degli italiani (ma non bastava aggiungere qualche treno diretto in più?).
La seconda osservazione è che, nonostante i già ingenti investimenti nell'alta velocità, solo il 37% dei soldi dei contribuenti viene impiegato per le linee utilizzate dai pendolari (= 94% degli italiani) contro il 63% destinato alle linee ad alta velocità (= 6% degli italiani).
L'alta velocità è solo una delle “grandi opere” contenute nella Legge Obiettivo del 2001: erano 187 opere (fra di queste il ponte sullo Stretto di Messina, ve lo ricordate?), per incominciare a realizzarle fino ad oggi abbiamo speso 78,7 miliardi di €, ed erano talmente grandi queste opere, talmente importanti per lo sviluppo del nostro paese, che il ministro Delrio oggi le ha ridotte a 30.
Cos'è la Legge Obiettivo? Quale obiettivo dovrebbe raggiungere? A cosa serve ed è servita realmente l'alta velocità in Italia? Non c'entreranno mica le mazzette?
Qualche risposta su report!

http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-b9831d79-5003-4c17-bb11-c614e3710b11.html#p=



Report, La sforbiciata
19 Aprile 2015, Rai Tre
Nella pubblica amministrazione ci sono 48.000 dirigenti che incassano 800 milioni l’anno solo di premio di risultato. L’abolizione dei consigli provinciali invece ha fatto risparmiare allo stato soltanto 110 milioni di euro. Oggi la maggior parte delle province sono in situazione di predissesto finanziario e non riescono a garantire i servizi essenziali per la gestione delle strade, delle scuole e dell’ambiente, ma il ministro Delrio ai nostri microfoni afferma che le risorse basteranno. Con l’abolizione dei consigli provinciali sono i sindaci dei comuni che, senza alcun compenso, devono gestire le nuove province. La legge ha previsto anche il riordino delle funzioni, ma le regioni che dovevano riprendersi turismo, cultura, sport, sviluppo economico, formazione, centri per l’impiego, servizi sociali e protezione civile, hanno deciso di lasciarli alle province. Qualcuno non ha fatto bene i conti. Ci sono 20 mila dipendenti da ricollocare nella PA, ma non si sa quando e dove. Si è fatto in fretta a complicare la vita dei cittadini con nuove regole, quando ce ne sarebbe una che la semplifica e invece non si riesce a fare: parliamo dell’accorpamento annunciato, e mai realizzato, dei registri automobilistici dell’Aci e della motorizzazione civile.
Clicca sull'immagine per il link al video

http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-cd5df399-4e7c-4904-8cc7-bba61fdfcd5d.html




Report Anas per l'Italia
12 Aprile 2015, Rai Tre
Report apre la nuova stagione con l'Anas, società pubblica di proprietà del Ministero dell’Economia e vigilata dal Ministero dei Trasporti, che gestisce 25.000 chilometri di strade e autostrade. Dal 2006 la dirige Pietro Ciucci. Vedremo come viene amministrata la più importante stazione appaltante d’Italia, a partire dalla Sicilia, dove il viadotto Scorciavacche, inaugurato a Natale con 3 mesi d’anticipo, senza collaudo, è stato chiuso una settimana dopo a seguito del crollo della rampa d’accesso. Perché tanta fretta? Perché i collaudatori si sono dimessi prima dell’inaugurazione? Poi la statale Maglie Leuca, in Puglia, dove Anas ha affidato l’appalto a un consorzio di imprese, ma gli esclusi hanno vinto il ricorso al Consiglio di Stato e adesso Anas ha dovuto passargli l'appalto: sono 44 km che attendono di essere rifatti da 15 anni. E si scopre anche che il tracciato della nuova strada passa sopra una serie di discariche che sono lì dagli anni '80 ma nessuno le ha viste. In Umbria, invece, gli operai che hanno lavorato alla costruzione di un tratto di strada non ancora terminato, dicono che le ditte avrebbero messo meno cemento del dovuto nella volta di una galleria. La stessa cosa che è successa nella costruzione, eterna, dell'autostrada Salerno - Reggio Calabria, che adesso è finita anche nell’inchiesta Grandi Opere.
Clicca sull'immagine per il link al video

http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-a901393b-c5e8-4b6d-9eb2-31f01a9666f1.html



Crozza nel Paese delle Meraviglie
17 Aprile 2015, La7
Non fatica di certo il nostro caro comico Crozza a trovare materiale per intrattenere gli italiani. Le opere inutili ed incompiute (quasi al limite dell'incredibile) sono riportate in un lungo elenco, anch'esso incompiuto. Clicca sull'immagine per ottenere il link al video.

http://www.dailymotion.com/video/x2n2xq9_crozza-nel-paese-delle-meraviglie-la-7-del-17-apr-2015_news



Blob, Viaggio in Italia
15 aprile 2015, RaiTre
Come sempre Blob si rivela un programma intelligente e di spirito in un mare di televisione spazzatura. Un viaggio in Italia, della durata di 10 minuti.
Quest'anno Blob compie 25 anni. Resisti Blob!
Per vedere la puntata cliccate sull'immagine. Il video è visibile anche per gli utenti che utilizzano sistemi open source.

http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-557d24eb-dc8f-41ac-a247-137735faa16d.html




La copertina di Maurizio Crozza 
DiMartedì - puntata del 14 aprile 2015, La7
Gli insegnanti meno pagati d'europa, quelli italiani. Le scuole che cadono in testa ai bambini e al personale. Le strade che crollano. La Gabanelli che svela misteri insondabili alle procure di mezza Italia.





Scala Mercalli
Un programma sui limiti del pianeta, o meglio sui limiti che dovremmo imporci per salvaguardarlo

Il sabato sera, alle 21.30 su RaiTre. Qui il link al sito della Rai per vedere le puntate già andate in onda.




God Save The Green
Il ritorno alla terra come reazione alle storture del consumismo

Dal 2007 la maggior parte delle persone che popolano il nostro mondo, per la prima volta nella storia, vive nelle periferie delle città e non più nelle campagne. Una trasformazione antropologica si sta compiendo a livello globale: l'uomo, da pastore e agricoltore che era, si è trasformato in cittadino. Eppure nelle ferite delle metropoli, tra i grattacieli brillanti di cristallo, negli slum fatiscenti delle megalopoli, riemerge prepotente il bisogno degli uomini di immergere le mani nelle zolle di terra. Quell'essere agricoltori, quel bisogno costitutivo della nostra specie, in ogni cultura, di lavorare la terra, riaffiora scardinando ritmi e obblighi del vivere urbano. La narrazione sviluppa un mosaico di storie: l'ultimo giardino in uno dei più popolati quartieri di Casablaca in Marocco, le coltivazioni idroponiche gestite da un gruppo di donne a Teresina in Brasile, gli orti comunitari a Berlino, le coltivazioni all'interno di sacchi nella bidonville di Nairobi in Kenya e infine i giardini pensili a Torino e Bologna. Si compone così l'affresco di un mondo che, attraverso il verde urbano, ha ridefinito la propria esistenza, in una travolgente e globale risposta politica e culturale al declino e alle storture del modello consumistico. 
Qui il link al documentario su Youtube.


Tesoro Italia
PresaDiretta - 11 gennaio 2015, RaiTre

Le telecamere di PRESADIRETTA denunciano come sotto le frane non restano solo case, scuole, strade, ma il futuro stesso dell’Italia.
Un tesoro di potenzialità che potrebbe produrre ricchezza e posti di lavoro: l’arte, il cibo, l’agricoltura, il paesaggio se solo fossero difesi e valorizzati, renderebbero più ricco il nostro paese.
PRESADIRETTA è tornata anche in Liguria, due mesi dopo l’ultima, tragica alluvione. L’economia della città di Genova e’ in ginocchio, le coltivazioni di basilico Dop sommerse dal fango, la floricoltura di Albenga distrutta.
Abbiamo speso solo 2 miliardi di euro in prevenzione di frane e alluvioni negli ultimi dieci anni. Ne abbiamo spesi piu’ di 60 per riparare i danni di quelle frane e di quelle alluvioni. L’enorme divario tra queste due cifre e’ la causa principale dei 5mila e passa morti che l’Italia piange dal 1950 e degli oltre 4mila casi tra frane e alluvioni.
A chi conviene gestire in regime di eterna emergenza la fragilità del nostro territorio? Perché invece non puntare sui tesori che già abbiamo, il bello, la cultura, l’arte, e metterli al centro dell’agenda politica?
[Riccardo Iacona, Federico Ruffo]
Qui il link alla puntata.

La nostra scuola
PresaDiretta - 8 febbraio 2015, RaiTre


Un viaggio nelle emergenze che investono la Scuola pubblica italiana. Mancanza cronica di denaro, i problemi legati alla sicurezza degli edifici scolastici, il sovraffollamento delle aule. Le nostre scuole sopravvivono ormai solo grazie all’intervento economico dei genitori: il cosiddetto “contributo volontario” è diventato la prima voce di bilancio degli istituti pubblici. Lo Stato infatti è ancora “debitore” nei confronti delle scuole di ben 580 milioni di euro.
PRESADIRETTA è andata a visitare anche le buone scuole che esistono già. Dal nord al sud del paese, sono nate esperienze scolastiche d’eccellenza, innovative nella didattica e nell’impegno di studenti e insegnanti. Realtà cresciute dal basso e senza aiuti pubblici.
Le telecamere di PRESADIRETTA sono entrate nel mondo dei Precari, che sono al primo punto della Riforma della Scuola. Il Progetto del governo Renzi dice: “Mai più precari nella Scuola”. E’ davvero così?
[Riccardo Iacona, Alessandro Macina, Elena Stramentinoli]
Qui il link alla puntata.


Terra Nostra
PresaDiretta - 15 febbraio 2015, RaiTre

Nel nostro paese è in atto una vera e propria rapina della terra destinata a produrre il cibo.
Le telecamere di PRESADIRETTA sono andate a vedere cosa anche c’è dietro il grande appuntamento internazionale dell’Expo di Milano dedicato al tema “Nutrire il pianeta”. Chilometri di autostrade, cementificazione e contadini espropriati dei loro terreni agricoli.
[Riccardo Iacona,Raffaella Pusceddu, Elisabetta Camilleri]
Qui il link alla puntata.


Sblocca Italia
PresaDiretta - 22 febbraio 2015, RaiTre
Al centro dell’inchiesta di PRESADIRETTA la scommessa del governo di raddoppiare l’estrazione di gas e di petrolio per produrre nuova ricchezza e nuovi posti di lavoro. Con lo Sblocca Italia, l’iter per le autorizzazioni alle trivellazioni sarà più veloce e più facile. Come hanno reagito le amministrazioni locali e i cittadini?
Le telecamere di PRESADIRETTA hanno attraversato l’Italia, da nord a sud, per raccontare come le nuove norme impatteranno sui territori e sull’economia. Hanno raccolto il parere degli scienziati per capire se la politica energetica del paese che sembra puntare sugli idrocarburi, va nella direzione giusta.
L’inchiesta di PRESADIRETTA ha raccolto anche la storia di un’opera che aspetta da 50 anni di essere completata. Si tratta del canale navigabile tra Padova e Venezia. Se ultimato, potrebbe proteggere una zona ad alto rischio dalle alluvioni, dare impulso al turismo sulle vie d’acqua e togliere traffico merci dalle autostrade.
Mancano solo 13 chilometri da scavare, ma dopo 50 anni e 55 miliardi di vecchie lire, il canale è ancora incompiuto.
Lo Sblocca Italia riuscirà a far ripartire il paese?
[Riccardo Iacona, Danilo Procaccianti, Rebeca Samonà, con la collaborazione di Elisabetta Camilleri]
“NUTRIRE IL PIANETA” è un racconto di Riccardo Iacona con Raffaella Pusceddu ed Elisabetta Camilleri. - See more at: http://www.presadiretta.rai.it/dl/portali/site/puntata/ContentItem-d2a576d1-6a6f-4ee9-a87b-dd1ba61b65a2.html#sthash.B0JgovwK.dpuf
Qui il link alla puntata.
Nel nostro paese è in atto una vera e propria rapina della terra destinata a produrre il cibo.
Le telecamere di PRESADIRETTA sono andate a vedere cosa anche c’è dietro il grande appuntamento internazionale dell’Expo di Milano dedicato al tema “Nutrire il pianeta”. Chilometri di autostrade, cementificazione e contadini espropriati dei loro terreni agricoli
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Nel nostro paese è in atto una vera e propria rapina della terra destinata a produrre il cibo.
Le telecamere di PRESADIRETTA sono andate a vedere cosa anche c’è dietro il grande appuntamento internazionale dell’Expo di Milano dedicato al tema “Nutrire il pianeta”. Chilometri di autostrade, cementificazione e contadini espropriati dei loro terreni agricoli.

“NUTRIRE IL PIANETA” è un racconto di Riccardo Iacona con Raffaella Pusceddu ed Elisabetta Camilleri.
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Nel nostro paese è in atto una vera e propria rapina della terra destinata a produrre il cibo.
Le telecamere di PRESADIRETTA sono andate a vedere cosa anche c’è dietro il grande appuntamento internazionale dell’Expo di Milano dedicato al tema “Nutrire il pianeta”. Chilometri di autostrade, cementificazione e contadini espropriati dei loro terreni agricoli.

“NUTRIRE IL PIANETA” è un racconto di Riccardo Iacona con Raffaella Pusceddu ed Elisabetta Camilleri.
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Nel nostro paese è in atto una vera e propria rapina della terra destinata a produrre il cibo.
Le telecamere di PRESADIRETTA sono andate a vedere cosa anche c’è dietro il grande appuntamento internazionale dell’Expo di Milano dedicato al tema “Nutrire il pianeta”. Chilometri di autostrade, cementificazione e contadini espropriati dei loro terreni agricoli
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